IL TEMPo

 

Per rendere l’uso frequente di retrospezioni nel testo originale abbiamo optato in favore di un inizio del racconto direttamente in medias res, rendendo così la sceneggiatura più avvincente da subito. Inoltre, il fatto che la sceneggiatura ritorni indietro su sé stessa secondo noi rende bene l’anacronia nel racconto.

Come nella narrazione di Poe, abbiamo usato prevalentemente la scena dialogata, nella quale il tempo del racconto coincide con il tempo della storia. Per quanto riguarda il brano relativo alla descrizione del comportamento notturno dell’assassino, abbiamo preferito l’uso di un monologo lungo, dettagliato e ripetitivo, atto a rendere meglio il senso della tensione e pazzia del personaggio.

Inoltre, dopo che il protagonista ha ucciso il vecchio e ne ha nascosto il corpo, per far risaltare di più il tempo che trascorre tra l’occultamento del cadavere e l’arrivo dei poliziotti (e quindi la pausa narrativa), abbiamo fatto in modo che il protagonista abbia il tempo di accendersi una sigaretta e di sedersi sulla poltrona.

Nella scena prevale l’oscurità, che sul piano del tempo indica lo svolgersi della vicenda durante le notti (sono ben sette prima che il protagonista decida di uccidere il vecchio).

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