LE OPERE

 

Introduzione

Nel 1846, nel famoso saggio "La filosofia della composizione" Poe afferma: "Se un'opera letteraria è troppo lunga per essere letta in una sola seduta, dobbiamo rassegnarci a fare a meno dell'effetto immensamente importante che deriva dall'unità di impressione poiché, se si richiedono due sedute, intervengono gli affari del mondo e qualsiasi caratteristica di totalità viene subito distrutta." I suoi racconti migliori sono perfette architetture narrative, in cui ogni singola parola, suono, effetto, notazione psicologica, ogni possibile strumento letterario è indirizzato alla costruzione di una coinvolgente atmosfera d'angoscia, suspense, claustrofobia, paura od orrore.

Opere in ordine cronologico

1827: Tamerlano ed altre poesie: scritto a Boston, fu il primo tentativo poetico con la stampa, a spese dell'autore.

1829: Al Aaraaf, Tamerlano e poesie minori: la sua sorte è la medesima del primo volume.

1831: Poesie: raccolta che non riscosse successo.

1838: Le avventure di Gordon Pym.

1840: Racconti del grottesco e dell'arabesco.

1843: Lo scarabeo d'oro.

1843: Gli assassini della rue Morgue.

1845: Il corvo: questa famosa lirica ottenne un successo addirittura clamoroso.

1845: Racconti.

1846: La filosofia della composizione: primo scritto teorico.

1848: Eureka: saggio filosofico.

1849: Il principio poetico: secondo scritto teorico.

 

Opere: "Le avventure di Gordon Pym", 1838.

Tutti hanno scritto di tutto a proposito de "Le avventure di Gordon Pym", l'opera forse più avvincente e complessa, più travolgente e misteriosa di Poe. Arthur Gordon Pym è un giovane americano il quale, insieme all'amico Augustus, decide di consegnarsi all'avventura sui mari. Baleniere, pirati, ammutinamenti, misteriose isole, tribù indigene dalle insolite e paurose consuetudini; e ancora omicidi, violenze, incontrollabili raptus, inspiegabili comparizioni si susseguono a ritmo incalzante, inchiodando il lettore sotto una cascata di mirabolanti immagini, di esotici scenari, di magiche intuizioni.

 

Opere: "Gli assassini della rue Morgue", 1843.

Il protagonista è Monsieur Dupin, colui che applicando il metodo tutto intellettuale della "deduzione" risolve enigmi impossibili. Non per niente a questi racconti che hanno Dupin come personaggio principale s'ispirò Conan Doyle per creare il grande Sherlock Holmes. Le analogie sono molte - basti pensare all'amico che fa da spalla ai ragionamenti del detective, e che racconta le imprese - un personaggio indispensabile all'organizzazione del racconto, che in Doyle rivestirà i panni del dottor Watson.

 

Opere: "Racconti", 1845.

Furono tradotti tra il 1846 ed il 1855 dal poeta francese Charles Baudelaire, che li ha definiti "straordinari", in quanto la vicenda narrata è posta in una dimensione "al di fuori dell'ordinario". Baudelaire ha delineato un ritratto significativo di Poe, guidandoci alla comprensione delle sue caratteristiche narrative.

Tratto da "Racconti":

Il cuore rivelatore;
Discesa nel Maelström: per Poe il mare, con la sua immensità, con le sue acque agitate da forze al di fuori di ogni controllo umano è spesso il luogo di paurose esperienze ai confini della realtà, come quella qui narrata all'autore da un vecchio marinaio.

 

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