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Cos'è    
Il nome oppiacei deriva dal greco opion che significa succo di papavero.
Infatti sono delle sostanze narcotiche derivate dalla resina essiccata della capsula immatura del papaver somniferum. Già nel 100 a.C. l'oppio era utilizzato in medicina, somministrato assieme a cibi e bevande.

L'abitudine di fumarlo si diffuse tuttavia in Cina solo intorno alla fine del XVII secolo e raggiunse l'Europa e l'America Settentrionale solo nel successivo dove la tossicodipendenza derivò soprattutto dall'uso come analgesico. Nello stesso periodo la dipendenza da questo stupefacente era tanto grave che i Cinesi fecero molti tentativi per proibirne la coltivazione e il commercio. Attualmente l'oppio viene coltivato soprattutto in Turchia e India; a livello mondiale la sua richiesta è di circa 680 tonnellate annue anche se una quantità maggiore viene distribuita illegalmente. Nella sua forma commerciale è compostola una massa color castagna appiccicosa e morbida che, con il tempo, tende ad indurirsi; solitamente, dopo essere stato elaborato, viene inferito aspirato o iniettato.

Tutte le sostanze oppiacee, essendo chimicamente affini, agiscono sul cervello in maniera analoga attraverso i recettori di membrana. Il Sistema Nervoso Centrale possiede i recettori per queste sostanze soprattutto nel midollo spinale e nel tronco celebrale. L'unione tra oppiacei e recettore provoca inibizione e quindi la diminuzione di impulsiattraverso sistemi di feedback negativo culminando, quindi, in una forte dipendenza dalla droga.


 
     
. . . in sintesi    
Nome: deriva dal greco: Opion (succo di papavero)  
Storia: Nel 100 a.C. era utilizzato in medicina, assieme a cibi e bevande  
Deriva dalla resina essiccata della capsula immatura del Papaver somniferum  
Richiesta: a livello mondiale la sua richiesta è di circa 680 tonnellate annue  
Assunzione: Viene ingerito, iniettato o aspirato