L'etanolo, più comunemente noto come alcool, è una sostanza psicoattiva presente in molte bevande che solitamente assumiamo, talvolta con noncuranza, nella nostra vita. E' sostanza finale della fermentazione, detta in questo caso alcolica appunto, un processo ossidativo utilizzato da alcuni lieviti in anaerobiosi per procurarsi energia attraverso la trasformazione del glucosio in etanolo.  
Storia    
Sappiamo che gli Egizi fabbricavano e bevevano birra già intorno al 3000 a. C. Anche nel Codice di Hammurabi che risale circa al 1800 a. C. sono riportate alcune leggi che servivano a regolare il commercio del vino. In Cina sono altrettanto antiche le produzioni alcoliche a partire dal riso. E anche nella Bibbia si parla più volte del vino. Tuttavia una vera e propria presa di posizione nei confronti dell'alcool non fu mai presa prima del 1525 quando in Inghilterra viene varata per la prima volta una legge che vieta l'ubriachezza, per ragioni di ordine pubblico e la considera un crimine perseguibile. E da qui la mentalità e le leggi passano poi nelle colonie della Nuova Inghilterra dove nel 1600 oltre a condannare l'ubriachezza si tenta di osteggiare e controllare i locali pubblici che servono alcolici.
Anche per tutto il '700 le polemiche contro gli alcolici continuano a interessare Inghilterra e colonie americane e si tenta anche di proibirli. Ma va precisato che accanto alle radici moralistico-religiose questa mentalità risente del fatto che in questi territori si bevevano soprattutto liquori e distillati ad alto contenuto alcolico, al contrario del continente dove in effetti si beveva soprattutto vino e birra, molto meglio tollerabili. Dopo la guerra d'Indipendenza, nella neonata America il clima ostile all'alcol aumenta, forse insieme alla consapevolezza dell'indipendenza dall'antica madre patria.
E tra tasse e movimenti religiosi poco permissivi, anche nell'Europa del nord intorno all'800 si registra la nascita di movimenti anti-alcol sul modello americano e leggi che regolano la commercializzazione degli alcolici e proibiscono la distillazione domestica. La Finlandia, ad esempio, promulga nel 1884 delle leggi molto severe che regolano la vendita dei liquori, tanto che qualche decennio dopo, gli alcolici vengono addirittura proibiti, determinando la nascita immediata di un mercato nero.
Il 29 gennaio del 1919 é la volta degli USA: viene approvato il XVIII emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, con questo atto il divieto di fabbricazione, vendita e consumo di alcol è esteso a tutti gli Stati Uniti. L'esperienza universalmente riconosciuta come fallimentare del proibizionismo americano, comunque non ebbe vita lunga e il 5 novembre del 1933 fu abrogata da F.D. Roosvelt attraverso il XXI emendamento alla Costituzione.
 
     
Conseguenze    
Oltre il limite che il nostro corpo può metabolizzare in questi modi:

- Attraverso la diffusione (10%)
- Assorbito da stomaco ed intestino
- Nei polmoni in seguito ad ossidazione ad anidride carbonica
- Nei reni
- Espulso con il sudore
- Metabolizzato nel fegato per la gran parte


L'alcool si accumula e penetra nell'encefalo secondo questa sequenza dalle parti esterne fino al midollo allungato:

- CORTECCIA
- SISTEMA LIMBICO
- CERVELLETTO
- SOSTANZA RETICOLARE ASCENDENTE
- MIDOLLO ALLUNGATO

livello basso di alcool
livello medio di alcool
livello medio di alcool
livello elevato di alcool
livello molto elevato di alcool

e causa seri danni e molteplici sindromi.
Ma prima di analizzare gli effetti è meglio classificare cinque diversi livelli di alcolismo, come sostiene Jellinek:

- TIPO ALFA:
- TIPO BETA:
- TIPO GAMMA:
- TIPO DELTA:
- TIPO IPSILON:
dipendenza psicologica, astensione possibile, c'è controllo di se
consumo cronico, danni somatici più o meno seri
dipendenza psicofisica, perdita del controllo, superalcolici
dipendenza psicofisica, incapacità di astensione
alternanza di periodi di eccessiva assunzione e periodi di astinenza


A livello chimico l'alcool ha un'azione tossica su tutti i tessuti ma in particolare sulle cellule epatiche e su quelle del sistema nervoso. I disturbi che insorgono dopo anni, caratterizzano soprattutto quest'ultimo, la psiche e il fegato (dando origine e epatiti alcoliche o cirrosi epatiche). Infatti l'introduzione di etanolo nell'organismo, fa sì che l'alcool etilico digerito venga bruciato nel fegato e che dall'ossidazione si originino acqua e anidride carbonica; questa ossidazione avviene ad opera di un enzima (l'alcooldeidrogenesi) la cui produzione varia da persona a persona ed è in rapporto al peso corporeo.
Con l'assunzione di alcool si arriva ad una depressione dell'attività nervosa e ad un'euforia per inibizione dei centri corticali di controllo nel sistema nervoso centrale; viene anche eccitata l'attività psichica e del comportamento che può raggiungere stati pericolosi di agitazione.
Le conseguenze a livello psichico dell'assunzione di alcool nell'organismo sono: l'attenuarsi delle inibizioni, sentimenti di benessere, sonnevolezza, ma anche situazioni conflittuali nelle attività basilari della vita, nelle relazioni interumane, nella vita sociale e nel lavoro. Se assunto in quantità eccessiva subentra una fase di irritabilità e di depressione con tendenza al suicidio, squilibri mentali (deliri di gelosia e persecuzione) e frequenti manifestazioni di violenza.
A livello fisico insorgono invece neoplasie dell'esofago (del fegato) e dell'orofaringe (della laringe e del polmone) e patologie organiche cirrosi epatiche e polineuriti (bere continuamente con mancanza di moderazione) senza sintomi di assuefazione.
Naturalmente il diverso grado di ebbrezza dipende dalla quantità di alcool nel sangue e l'effetto principale non è dovuto alla natura delle singole bevande, bensì al quantitativo di etanolo contenuto; nonostante ciò, il danno dell'alcool non dipende soltanto dalla presenza di questa sostanza, ma anche da quella di altre, tra le quali l'alcool metilico e l'assenzio.

Ed ecco qui un elenco delle più "comuni" conseguenze:

I livelli bassi ed i medi provocano:

- Depressione
- Aumento dell'eccitabilità
- Diminuzione dell'acutezza mentale
- Stimolante
- Rilassante
- Instabilità emotiva
- Loquacità
- Atassia (paralisi della giuntura laterale dello sguardo)
- Euforizzante


I livelli alti ed i molto alti, invece:

- Stato soporoso
- Coma
- Paralisi cardio-respiratoria
- Morte

 
     
Patologie    

Oltre a questi effetti più o meno noti, ce ne sono anche altri considerati secondari, vere e proprie patologie causate dall'alcolismo:

  • LA SINDROME DI WERNICKE-KORSAKOFF: è detta anche BERI-BERI ed è caratterizzata da disturbi alla mobilità oculare, atassia, disturbi della memoria, scadimento mentale, incapacità cognitiva (di astrazione visiva e verbale) e deficit della vitamina B1 che comporta demielinizzazione degli assoni. Questa doppia sindrome colpisce anche talamo ed ipotalamo.
  • LA POLINEUROPATIA ALCOLICA: provoca soprattutto stanchezza muscolare ed agli arti che può giungere all'estremo della paralisi di questi, ma anche disturbi sensitivi (caldo, freddo, dolori, torpore, formicolii) e motori e deficit di vitamine del gruppo B che portano a demielinizzazione degli assoni.
  • LA NEUROPATIA OTTICA: dà visione doppia, difficoltà nel leggere, fotofobia, dolore retrobulbare durante i movimenti oculari (dovuto anche qui a demielinizzazione delle fibre della parte centrale del nervo ottico e dei tratti ottici, causata da deficit della vitamina B12).
  • LA DEGENERAZIONE CEREBELLARE: instabilità in posizione retta, difficoltà di andatura e di cambiamento della direzione di marcia ed eliminazione di molte delle cellule di Purkinje.
  • LA SINDROME DI MARCHIAFAVA E BAGNAMI: causa allucinazioni (visive, uditive e gustative), deficit di memoria e demenza progressiva.
  • LA DEMIELINIZZAZIONE DEL CENTRO PONTINO: è rara ed ha come effetti astenia dei muscoli facciali e della lingua, difficoltà di espressione verbale e di deglutizione, fenomeni pseudobulbari, labilità emotiva, mancanza di risposta agli stimoli dolorosi, assenza di riflessi, incontinenza urinaria e talvolta paralisi respiratoria.
  • L'ATROFIA CEREBRALE: slargamento del III ventricolo ed in generale dei ventricoli.