LO SPAZIO
La vicenda si sviluppa principalmente nella camera da letto del vecchio. Con pochi riferimenti allo spazio il narratore riesce a rappresentare un paesaggio tetro: i cardini della porta che cigolano, l'agghiacciante silenzio che regna nella casa e la fitta oscurità che il protagonista paragona alla pece. In questo spazio cupo l'autore rappresenta il terrore che affligge il vecchio nei minuti antecedenti alla sua morte. Un significato profono lo assume lo spazio in cui il narratore-protagonista ripone il cadavere, che dalla sua funzione di contenitore , di bara per il vecchio, finisce con l'identificarsi con la testa dell'omicida, con la stessa stanza in cui egli si muove, per essere la cassa di risonanza della sua ansia e della sua angoscia. Quello spazio è come il fondo della sua coscienza e della sua memoria dalle quali a poco a poco, attraverso il debole ricordo dell'ultimo battito di cuore del vecchio, il delitto riemerge e riempie tutta la stanza. La sua testa diviene lo spazio che rinchiude il cadavere del vecchio.