Paolo Ruffini

Valentano, 23 Settembre 1765 - Modena, 9 maggio 1822

La vita

Il padre, medico condotto, era originario di Reggio Emilia.

Da piccolo aveva un temperamento mistico e sembrava fosse destinato alla carriera ecclesiastica. Quando Paolo era ragazzo la famiglia si spostò a Reggio in Emilia Romagna, così egli ebbe la possibilità di studiare all' Università di Modena (1783-1788). Studiò matematica, medicina, filosofia e letteratura. Il 9 giugno 1788 conseguì la laurea in filosofia, medicina e chirurgia; subito dopo si laureò in matematica. Ebbe subito l'opportunità di insegnare Matematica all'Università di Modena e contemporaneamente ebbe l'abilitazione a praticare la professione di medico. Nel 1796 Napoleone Buonaparte occupò Modena con le sue truppe e Ruffini si trovò in mezzo a capovolgimenti politici e, contro la sua volontà, si ritrovò a ricoprire una carica importante nella repubblica Cisalpina (Lombardia, Emilia, Modena, e Bologna); ma si dimise subito per dedicarsi al suo lavoro scientifico. Per motivi religiosi, non gli fu possibile giurare fedeltà alla repubblica come gli era stato chiesto e questo gli costò la sua posizione all'Università: d'altra parte, non dovendo più insegnare, avrebbe avuto più tempo per dedicarsi alla medicina ed ai suoi pazienti ai quali era devoto.

Insegnò matematica applicata per sette anni presso la scuola militare di Modena. Continuò inoltre a praticare la professione di medico. Dopo la caduta di Napoleone, Ruffini divenne rettore dell'Università di Modena. Era il 1814 e la situazione politica era molto complessa: nonostante la sua abilità ed il rispetto di cui godeva, il periodo del suo rettorato fu estremamente difficile. Contemporaneamente egli aveva una cattedra di matematica applicata, una di medicina, ed una di clinica medica. Nel 1817 ci fu un'epidemia di tifo e Ruffini continuò a curare i suoi pazienti finchè non si ammalò egli stesso. Nonostante un parziale ricovero, egli non si curò perfettamente e nel 1819 lasciò la cattedra di clinica medica. Nel 1820 pubblicò un articolo scientifico sul tifo, basato sulla sua esperienza. Pubblicò anche articoli di probabilità e di filosofia.

Lo scienziato

Ruffini provò che le equazioni di quinto grado non possono essere risolte con i radicali, ovvero che non si può trovare una formula per le radici che coinvolga le operazioni di addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione ed estrazione di radici. Il fatto che le equazioni di 2° grado fossero risolubili con i radicali era noto fin dai tempi dei babilonesi; le equazioni di 3° grado erano state risolte con i radicali da Dal Ferro, Tartaglia e Cardano. Nel 1540 Ferrari aveva risolto le equazioni di 4° grado con i radicali. Quindi erano passati 250 anni senza che nessuno fosse stato in grado di risolvere le equazioni di 5° grado. Nel 1799 Ruffini pubblicò un libro sulla teoria delle equazioni dal titolo: La teoria generale delle equazioni in cui è provato che la soluzione algebrica di equazioni di grado maggiore di 4 è impossibile.