Ai
professori Costanza Travaglini e Giovanni Nimis
Referenti del progetto “Orientamento e Apprendimento”
con attività di Formazione intorno al
“Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue”
del Liceo Scientifico “Giovanni Marinelli”di Udine
Oggetto: relazione finale sull’attività di Diagnosi Dinamica del Potenziale Cognitivo – Emotivo
L’attività
L’attività di Diagnosi Dinamica del Potenziale Cognitivo – Emotivo denominata AMICO (acronimo di Autostima, Migliorabilità e Consapevolezza), rivolta agli studenti che hanno aderito al progetto “Orientamento e Apprendimento”, si è realizzata con tre interventi della durata di 2,5 ore ciascuno:
1. il primo intervento, attuato il 21 settembre 2006, dalle 14.30 alle 17.00 è consistito in:
- 45 minuti di presentazione dei concetti di strategia cognitiva, di stile cognitivo e di potenziale di apprendimento;
- 15 minuti di introduzione ai numerosi aspetti di novità di un test di Diagnosi Dinamica del Potenziale (e non di competenze già acquisite) rispetto a quelli tradizionali.
- un’ora per la somministrazione di un test tradizionale che propone la ricerca di regolarità all’interno di 45 sequenze di tipo numerico, alfabetico e alfanumerico intese come metafore della realtà.
- 30 minuti per una attività di mediazione volta ad ampliare le strategie di approccio agli esercizi proposti e a spiegare l’uso ottimale del materiale consegnato a ciascun partecipante, per la preparazione individuale e domestica al ri – test che si sarebbe attuato successivamente nella seconda metà di novembre.
2. il secondo intervento, attuato il 9 novembre 2006 dalle 14.00 alle 16.30, è servito sia per “recuperare” gli studenti che non avevano potuto partecipare al primo, sia per dare la possibilità di parteciparvi alla squadra di matematica coordinata dal prof. Munini.
3. il terzo intervento, attuato il 16 novembre 2006 dalle 14.00 alle 16.30, è consistito in:
- 15 minuti di richiamo dei concetti fondamentali;
- 15 minuti di attività di mediazione volta a evidenziare ulteriormente le numerose e varie possibilità di approccio agli esercizi proposti;
- un’ora per la somministrazione degli stessi esercizi dati nel primo test
- 45 minuti per la compilazione di un questionario di tipo metacognitivo riguardante l’esperienza di diagnosi vissuta.
- 15 minuti per le conclusioni.
Gli esiti
Le risposte date dagli studenti sia ai test sia al questionario sono state analizzate secondo i criteri di Diagnosi Dinamica proposti da Lev Semenovic Vygotskij e sono tese a evidenziare quello che Robert Sternberg considera l’indicatore principe del potenziale di apprendimento: la sensibilità ai feed – back da parte dei soggetti, sensibilità intesa non solo come capacità ricettiva, ma anche come capacità di utilizzo proficuo dei feed – back stessi (Robert J. Sternberg, Louise Spear-Swerling. “Le tre intelligenze”, Erickson, Trento, 1997, pag.38).
I risultati emersi sono stati decisamente positivi.
Il numero medio di risposte esatte già nella prima prova è stato di 15, mentre, in prove analoghe, somministrate a gruppi di insegnanti o a gruppi di professionisti (laureati o diplomati) o di quadri e/o dirigenti d’azienda è inferiore a 10.
Il numero medio di risposte esatte date nella seconda prova è salito a 18, quindi c’è stato un miglioramento medio di 3 punti, a fronte di una media di aumento inferiore a 3, ottenuta negli altri contesti su menzionati.
Il numero medio di tipologie di esercizi affrontati nella prima prova è stato pari a 7 su 19 contro una media, come sempre ottenuta nei contesti già citati, pari a 4; tale media è salita di tre punti, ovvero a 10, contro una media di 6 (vedi sopra). Se si osserva che normalmente, l’aggiunta di una discreta varietà di approcci nuovi, genera, in molte persone, notevoli difficoltà di gestione degli stessi che spesso degenera in confusione, circoli viziosi e regressioni, c’è da restare decisamente e positivamente sorpresi.
I ragazzi della squadra di matematica, poi, hanno ottenuto risultati nettamente superiori alla media degli altri partecipanti (come pure il loro coordinatore prof. Enrico Munini) pur essendo, alcuni di essi, di seconda liceo.
Durante le prove il livello di concentrazione degli studenti è stato decisamente buono per tutto il tempo assegnato, dimostrando così una resistenza alla fatica mentale non comune.
Riflessioni conclusive
Se si tiene conto che nella fase di mediazione non sono state presentate tutte le 19 varietà di esercizi presenti nella prova, ma solo 10, e che molti partecipanti sono riusciti a effettuare dei transfer verticali decisamente acrobatici, eppure vincenti, c’è proprio di che essere fieri di questi studenti.
Inoltre, stando ai risultati, ritengo di poter affermare che il margine di miglioramento della media degli studenti partecipanti, in termini di competenze strategiche nelle attività di problem solving e della consapevolezza di sé, sia decisamente buono.
Il riconoscimento di ciò dovrebbe incoraggiare gli studenti a scegliere con fiducia e determinazione corsi universitari anche impegnativi, purché corrispondenti alle loro aspirazioni più profonde senza lasciarsi attrarre da motivazioni estrinseche che per lo più, successivamente, sono fonte di grande sofferenza.
Infine trovo legittimo almeno chiedersi se l’incremento osservato della qualità del pensiero dei partecipanti al corso non possa anche derivare da tutte le attività di orientamento svolte nei mesi precedenti e non solo dalle mediazioni specifiche.
Udine, 22 novembre 2006
Prof. Luigi Zanini