Progetto di Collaborazione Università-Scuola

Centro di Orientamento e Tutorato – Liceo Scientifico “G. Marinelli”

 

 

PER NON PERDERE LA BUSSOLA ALL’INTERNO DEL “QUADRO”

Distinguere Coordinare Armonizzare nell’apprendimento/insegnamento delle lingue

 

ORIENTAMENTO E APPRENDIMENTO

Corso di Formazione

intorno

al “Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue”

20 SETTEMBRE – 23 NOVEMBRE 2006

 

 

Problem Solving Orientativo Disciplinare

-

Progettazione

 

A cura di Costanza Travaglini

 

 

 

 

Premessa

 

La LINGUISTICA

all’interno del Progetto

 

 

Tre sono le materie di insegnamento scolastico direttamente coinvolte nel progetto Per non perdere la bussola all’interno del “Quadro”: italiano, inglese (e, più estesamente, lingua straniera), latino.

 Dal momento che il Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (2002) si trova al centro del progetto, l’interesse non è concentrato sugli aspetti letterari, ma su quelli di riflessione linguistica e di educazione linguistica. La disciplina cardine è costituita pertanto indubbiamente dalla Linguistica, anche in quanto Linguistica applicata all’insegnamento/apprendimento (Glottodidattica). Tali discipline non costituiscono oggetto di insegnamento specifico ed esplicito nella scuola, come può accadere con la Letteratura, ma risultano implicitamente presenti in qualsiasi materia di tipo linguistico e più in generale in tutti i processi di comunicazione, tra cui quelli scolastici, ma anche quelli universitari e poi lavorativi.

Per quanto riguarda l’ambito scolastico infatti, sia mediante i metodi di apprendimento grammaticali-deduttivi, che attraverso quelli comunicativi, più centrati sull’acquisizione della lingua oggetto di apprendimento, non si insegna solo la lingua, ma si trasmettono, in forma sia esplicita che implicita, anche i principi che sottendono alle sue caratteristiche nonché al processo del suo insegnamento/apprendimento.

La linguistica e la glottodidattica sono discipline fondamentali anche dei corsi di Laurea in Lingue e in Lettere, nonché bagaglio di conoscenze e competenze sempre più fondamentali per ogni futuro docente delle materie sopra elencate.

 


1.

Riflessione sulla Disciplina

 

1.1      Caratteri orientanti della disciplina: analisi epistemica disciplinare di carattere orientativo

Caratteri che stanno alla base dello statuto disciplinare, che la costituiscono come disciplina, Nuclei fondanti, ambiti di intervento, metodologie proprie

 

La struttura sia specialistica (accademica) che formativa della Linguistica come disciplina è davvero complessa. Solo a titolo di schematizzazione il diagramma seguente evidenzia le aree su cui tale struttura si può articolare.

 

            Il progetto Per non perdere la bussola all’interno del “Quadro” ha affrontato l’analisi disciplinare e ha selezionato alcuni degli aspetti soprastanti,  facendo riferimento al Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (2002), che è stato posto al centro del Progetto, in quanto considerato un documento dal carattere fortemente orientante. L’approccio “orientato all’azione” tipico del Quadro ha permesso di rintracciare alcune aree, che sono state oggetto del Corso di Formazione e che sono fondamento di questa progettazione del Problem Solving Orientativo, in quanto ritenute più significative anche dal punto di vista dell’orientamento, non solo disciplinare, ma formativo in senso lato (educativo), in quanto hanno a che fare con i processi di comunicazione, che caratterizzano l’uso e l’apprendimento della lingua, azioni entrambe che possono caratterizzare il futuro e la sostanza delle scelte di studenti, futuri insegnanti, docenti esperti.

            Le aree rintracciate sono le seguenti:

1.      la lingua nell’uso: pragmatica, sociolinguistica, grammatica, analisi testuale (del discorso), neurolinguistica

2.      la lingua nell’apprendimento: glottodidattica

 

Nuclei fondanti

I nuclei fondanti[1] comuni di tutte queste sotto-aree disciplinari, soprattutto se messi in correlazione col Quadro, possono essere così sintetizzati:

a)      consapevolezza, sia delle caratteristiche della comunicazione che dei processi di apprendimento e di orientamento

b)      dominio, contesto, situazione

c)       testo

d)      compito

e)      strategia

f)        competenze generali (sapere, saper fare, saper essere e saper apprendere), linguistico-comunicative (linguistiche, sociolinguistiche, pragmatiche) e orientative [Pombeni (2000)]

g)      attività linguistiche (ricezione, produzione, interazione, mediazione)

h)      plurilinguismo

i)        interculturalità

 

Metodologie proprie

a)      Orientamento all’azione

b)      Acquisizione (apprendimento implicito) e apprendimento esplicito delle lingue

c)       Task based learning

d)      Lexical approach

e)      Considerazione attenta delle competenze parziali

 

 

1.2      Individuazione di aspetti operativi

Azioni utili a sperimentare contesti e metodologie disciplinari ovvero strumenti propri della disciplina che ne definiscono i caratteri metodologici

        

         Il progetto è stato strutturato come Corso di Formazione e ha quindi una valenza di didattica orientativa, dove i nuclei fondanti, selezionati all’interno del mare magnum della linguistica, costituiscono ognuno occasione di operatività.

 

1.2.1.                  Centrale è il testo, inteso come “una sequenza di discorso (orale e/o scritta), che si riferisce a un dominio specifico e che, nell’esecuzione di un compito, diventa occasione di attività linguistica, sia come strumento sia come obiettivo, sia come prodotto sia come processo” [Quadro (2002), pag. 12]. Se volessimo provare a sostituire alla dizione “attività linguistica” la parola “orientamento”, avremmo una prova del carattere orientante di questo importante documento europeo costituito dal Quadro, considerando anche il fatto che, per dominio si intende “gli ampi settori della vita sociale in cui operano gli attori sociali” (Quadro, cit., pag. 12). Le principali categorie relative al concetto di “dominio”  rilevate dal Quadro sono, tra l’altro, le seguenti: educativa, pubblica, personale e professionale. In altre parole non vi può essere orientamento senza consapevolezza del dominio in cui si opera e del suo influsso sui processi della comunicazione, che si attuano in testi, permettendo l’esecuzione di un compito.

* Dal punto di vista operativo, l’intero progetto è stato fondato sulla testualità, sia scritta che orale, e sulla comunicazione, sia digitale che analogica. Tutti i docenti, sia universitari che del liceo, che esterni, hanno basato ogni incontro sull’interazione, proponendo brevi compiti (task), brainstorming, problemi o attivando modalità dialogiche di comunicazione. Il passaggio al PSO può costituire un momento di approfondimento, fondato non solo sul lavoro individuale, ma anche su quello di gruppo, del lavoro sul testo.

Le attività si basano anche nel PSO sulle capacità cognitive di analisi, percezione, attenzione, applicazione del noto all’ignoto, generalizzazione, interpolazione, nonché sulla capacità d’uso di strategie.

 

1.2.2.                  Centrale è pure il concetto di competenze, per come si manifestano in attività linguistiche e comunicative, aperte all’idea di life-long learning (e life-wide learning) e quindi di plurilinguismo (collegato alla nozione di competenze parziali) e di interculturalità.

1.2.3.                  Alla pari, sia quanto a valenza formativa che rispetto al peso specifico che ha trovato all’interno del progetto Per non perdere la bussola all’interno del “Quadro”, si ritrova il concetto di strategia, che trova il suo ruolo elettivo accanto alle attività di tipo metacognitivo, presenti nel Quadro e poste in relazione al concetto di modificabilità cognitivo-emotiva.

 

*  Dal punto di vista operativo, molto spazio è stato dato al concetto di competenza all’interno del progetto, sia dal punto di vista teorico che sotto l’aspetto pratico. Il concetto di strategia è stato affrontato teoricamente in modo più limitato, ma dal punto di vista pratico il test A.MI.CO., elaborato e proposto dal prof. Luigi Zanini, esperto di formazione, ha permesso agli studenti di conoscere direttamente cosa sia una strategia e come possa essere utilizzata la grande varietà di strategie esistenti. Collegati al discorso delle competenze sia conoscitive (“sapere”), che procedurali (“saper fare”), che “esistenziali” (il cosiddetto “saper essere”) sono i concetti di plurilinguismo e interculturalità, orientanti in ogni caso verso un mondo lavorativo che prevede inevitabilmente l’incontro con altre lingue e altre culture. Gli esercizi di tipo socio-linguistico e pragmatico proposti negli incontri del progetto hanno dato questo suggerimento agli studenti. Obiettivo fondamentale è “l’arte dello spostamento dello sguardo” [Zanarini G. (1990)] o nel lessico di alcuni studiosi dell’orientamento “migliorare la rappresentazione del problema”, prendendo nello stesso tempo consapevolezza “delle forma identitarie che gli appartengono” [Guichard, J. e Huteau, M. (2003, ed.it), pag. 12] ed eventualmente distaccandosene, se considerate “cornici” ostacolanti e limitanti (e se è in grado di farlo).

 

 

1.3      Progettazione di un fare quotidiano

Individuazione di contesti della vita quotidiana in cui le caratteristiche della disciplina possono essere sperimentate

 

1.3.1                    L’incontro con la diversità culturale: viaggio, immigrazione, lettura (narrativa e saggistica)

1.3.2                    L’incontro con la diversità sociale: economica, di genere, di contesto e di situazione…

 

 

1.4      Modalità di approccio ai problemi

Teorico, sperimentale o equivalenti

 

Si specificano di seguito le diverse tipologie di approccio adottate all’interno dell’intero progetto, anche nella fase preparatoria pre-estiva, ma tipiche comunque della didattica, non solo delle lingue straniere. Si tratta quindi più di glottodidattica, in questo settore specifico, che come visto è un aspetto della Linguistica applicata all’insegnamento/apprendimento delle lingue.

1.4.1                    Approccio trasversale

1.4.2                    Approccio inter-culturale e plurilinguismo

1.4.3                    Approccio metacognitivo, fondato sul concetto di Modificabilità cognitivo-emotiva

1.4.4                    Approccio sia esplicito che implicito all’insegnamento/apprendimento e sua consapevolezza

1.4.5                    Approccio umanistico: problem solving, brainstorming, interazione, relazione, attenzione alle emozioni, saper essere

1.4.6                    Valutazione del processo: questionari, diari, ricerca/azione

1.4.7                    Modalità di autovalutazione delle competenze

1.4.8                    Portfolio

 

 

1.5      Contenuti metodologico-formativi della disciplina

Che possano essere riferimento per la scelta degli esercizi

 

1.5.1                    Testi scritti letterari: Il viaggio e i viaggiatori (la letteratura come strumento di riflessione ha accompagnato ogni incontro del Corso, con un brano collegato all’argomento del corso e commentato in modo interattivo)

1.5.2                    Testi autentici: brani di conversazione

1.5.3                    Testi della pubblicità

1.5.4                    Studio della grammatica, e confronto tra le modalità esplicite – dichiarative (metodo grammaticale logico-deduttivo), e quelle implicite – procedurali – orientate all’azione (metodo comunicativo, tipico dello studio delle lingue moderne)

1.5.5                    Interculturalità e consapevolezza dei meccanismi identitari.

 

 

2.

Predisposizione dell’Attività

 

2.1      Numero e caratteristiche dei quesiti

 

I quesiti sono quattro, tutti tratti da: Yule, George (nuova ed.it. 1997), Introduzione alla linguistica, il Mulino, Bologna. Sono state in parte modificati, per renderli di difficoltà più o meno equivalente. I problemi sono tutti accomunati dalla presenza di una lingua che non appartiene al ceppo europeo, in quanto questo lavoro risulta implicitamente formativo verso l’apertura alla diversità linguistico-culturale, riconosciuta in questo caso sulla base di identiche necessità comunicative, come esprimere l’idea di possesso, di tempo, di persona, di plurale e singolare…

2.1.1                    Sulla grammatica e le sue connessioni interculturali

2.1.2                    Sulla pragmatica e sulla sociolinguistica

 

2.2      Modalità di scelta dei quesiti da parte degli studenti

 

2.2.1                    Proiezione dei problemi sullo schermo

2.2.2                    Scelta per alzata di mano (al massimo 4 studenti per grupppo e al massimo 3 gruppi per ogni problema)

 

2.3            Modalità organizzative

 

2.3.1                   Studenti

-       Si coinvolgono solo gli studenti che sono interessati ad approfondire in chiave orientativa disciplinare le questioni emerse dal corso, in quanto si sentono attirati a qualsiasi titolo dalle implicazioni della Linguistica

-       Si coinvolgono studenti delle quarte e delle quinte, anche non iscritti, che possono anche fungere da gruppo parallelo per comparazione dei risultati

-       Si stende un elenco dei partecipanti (che fungerà anche da elenco per le firme)

-      Vengono predisposte etichette e si chiede ad ogni gruppo di darsi un nome, che va segnato sull’etichetta, insieme al nominativo dello studente

 

2.3.2                   Collaborazione con i corsisti SSIS che, per Lettere, seguono un regolare percorso di tirocinio per l’orientamento, strutturato e con accesso a crediti.

-       Scelta del quesito e abbinamento dei tirocinanti ai gruppi di studenti (uno o due tirocinanti per gruppo)

-       Studio della progettazione del PSO da parte dei corsisti SSIS (a casa)

-       Soluzione del quesito prescelto (a casa)

-       Partecipazione all’attività assembleare del PSO, con osservazione dei gruppi e relazione finale

 

2.3.3                   Viene predisposto un calendario di massima, che viene proposto e discusso insieme agli studenti del liceo Marinelli e ai corsisti della SSIS il 2 novembre 2006

 

2.3.4                   CALENDARIO

-          Un incontro di 2 ore (prime due fasi del PSO: individuale e di gruppo) - 9 novembre pomeriggio (in contemporanea con il recupero del test A.MI.CO)

-          Sull’ambiente web

                                                               i.      (terza fase PSO): scrittura collaborativa (una per ogni gruppo, con l’intervento del tirocinante) – stesura di un rapporto di sintesi dei risultati e di interpretazione delle procedure di soluzione - tempo: due settimane

                                                             ii.      (quarta fase PSO): forum – discussione sui problemi, sulle strategie usate per la soluzione, sulle scoperte fatte, sulle connessioni della tematica del problema con le conoscenze e competenze tratte dal corso, sull’interesse sollevato dalle problematiche – con intervento del tirocinante SSIS

-          Secondo incontro di 2 ore - Proposta: 23 novembre (14.00-16.00)

                                                               i.      (quinta fase PSO) Discussione sui vari testi risultanti dalla scrittura collaborativa sul web e su alcune delle questioni aperte dal forum, con partecipazione da parte dei tirocinanti SSIS

                                                             ii.      (sesta fase PSO) Stesura individuale di un rapporto libero sull’esperienza, con osservazione da parte dei tirocinanti SSIS

                                                            iii.      Questionario finale

 

 

 

 

3.

Documento cartaceo da consegnare agli Studenti

 

 


 

 

 

 

primo problema

 

gruppo ________

 

Negli esempi turchi seguenti si hanno certe variazioni del morfema flessivo che marca il plurale.

 

uomo

adam

adamlar

uomini

pistola

 

toplar

pistole

lezione

ders

 

lezioni

luogo

yer

yerler

luoghi

strada

 

yollar

strade

serratura

 

kilitler

serrature

freccia

ok

 

frecce

mano

el

 

mani

braccio

kol

 

braccia

campana

 

ziller

campane

amico

 

dostlar

amici

mela

elma

 

mele

 

1)  Sapreste trovare le forme che mancano nella tabella?

2)  Quali sono i due morfi di plurale?

3)  Sapreste esplicitare la regola grammaticale per la formazione del plurale, implicita in queste strutture?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

secondo problema

                           

                            gruppo ________

 

Qui di seguito trovate alcuni esempi di frasi swahili

 

alipita

essa passò oltre

alikupiga

essa ti picchiò

waliondoka

partirono

nilimlipa

lo pagai

niliwapika

li cucinai

nitakupenda

ti amerò

utawauza

li venderai

utanipiga

mi picchierai

nitaondoka

partirò

tuliwapenda

li amammo

tutapita

passeremo oltre

watamlipa

lo pagheranno

 

1)  Quali sono nella lingua swahili le strutture grammaticali che corrispondono a quelle delle traduzioni italiane?

2)  Provate a tradurre in lingua swahili le seguenti frasi italiane:

A.   Tu li amerai

B.   Essi ti pagarono

C.   Io passerò oltre

 

 

 


 

 

 

terzo problema

 

                            gruppo ________

 

 

In inglese la nozione di possesso può essere indicata da un suffisso flessivo

(-s’) che si unisce al nome che rappresenta il “possessore”, che viene posto davanti al nome “posseduto”; in italiano il nome “posseduto” precede quello che rappresenta il “possessore” e spesso è accompagnato dalla preposizione “di”. Qui di seguito sono riportati esempi basari, una lingua dell’Africa occidentale parlata in Ghana.

 

uninja botiu

capo dell’uomo

man’s chief

uninja nimpuu

moglie di un uomo

a man’s wife

unimpu ubo

una moglie

one wife

uninja-nee nimpuu ubo

una moglie di quest’uomo

this man’s one wife

kusaau kubo

una fattoria

one farm

uninja saaku

la fattoria di un uomo

a man’s farm

uninja saaku kubo

una fattoria di un uomo

a man’s one farm

uninja ubo saaku

la fattoria di un uomo

one man’s farm

 

(uboti = “capo” ; unimpu = moglie ; kusaau = fattoria)

 

 

1)  Come si dice “uomo” in basari?

2)  Descrivete in che modo, in questi esempi, è espresso il “possesso”

3)  Se la parola basari per “mortaio” è kukuntuu, come tradurrete uninja-nee nimpuu kuntuuku?

 

 

 

 

 

 


 

 

 

quarto problema

 

                            gruppo ________

 

 

Ecco due esempi di “pidgin” italiano dell’Etiopia insieme alla loro traduzione in italiano standard.

 

iyo beduto due donna

ho visto due donne

si lui benire non benire iyo non sabere

non so se verrà o no

kwello luy dire ber te tu dire ber me

dimmi quello che lui ti ha detto

iyo non če makkina

non ho la macchina

 

1)  Quali sono le differenze tra queste due varietà?

2)  Cos’è una varietà linguistica?

3)  Cosè il “pidgin”?

 


4.

L’Attività con gli Studenti

 

4.1      Attivazione delle potenzialità cognitivo-emotive dello studente

 

4.1.1                   Breve excursus sugli in-put che il corso “Orientamento/Apprendimento” ha inteso fornire:

-               ruolo del linguaggio e della comunicazione nei processi di orientamento

-               ruolo della consapevolezza, dell’autostima, della capacità di autovalutazione delle competenze (generali e linguistico-comunicative) nei processi di orientamento e di scelta

4.1.2                   Presenza dei seguenti materiali:

-               Quadro comune europeo di riferimento per le Lingue (2002)

-               Manuale di  linguistica

-               Dizionario della Lingua Italiana

-               Dizionario della Lingua Inglese

-               Computer

-               Internet

 

4.2      Attivazione della lettura del contesto del PSO, in relazione agli aspetti epistemici, alle valenze metodologiche, ai nuckei fondanti la nguistica

4.2.1                   Esposizione delle caratteristiche generali del Problem Solving Orientativo

4.2.2                   Esposizione delle fondamentali finalità, delle caratteristiche e delle modalità del presente PSO, collocate nell’ottica dell’approccio orientato all’azione tipico del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (2002)  e nell’ottica del Task Based Learning (dove il Task è costituito dall’intero PSO, che però si può suddividere in una serie di task-tappa, che contengono ognuno una propria finalità e che coincidono con le sei diverse fasi del PSO)

 

4.3              Osservazione degli studenti – Aspetti da annotare

4.3.1                   Allegato - Scheda di osservazione del lavoro individuale dello studente (per i docenti)

4.3.2                   Allegato - Scheda di osservazione del lavoro di gruppo degli studenti (per i docenti)

4.3.3                   Allegato - Scheda di auto-osservazione individuale (per gli studenti)

 

4.4              Modalità di conduzione della discussione assembleare

4.4.1   Brainstorming sul lavoro del 9 novembre

4.4.2   Rilevazione e lettura del lavoro svolto in Internet (due task, corrispondenti alle fasi 3 e 4 del PSO)

4.4.3   Analisi degli eventuali problemi e loro risoluzione

4.4.4   Passaggio alle fasi quinta (assembleare) ed eventualmente sesta (eventuale posticipazione della sesta come lavoro individuale da consegnare nell’ambiente collaborativo web)

 

4.5     Indicatori per l’orientamento sperimentati o emersi durante l’incontro del 23 novembre

4.5.1   Questionario

4.5.2  Scheda di osservazione a cura dei tirocinanti della SSIS (modificazioni delle schede proposte)


 

Progetto di Collaborazione Università-Scuola

Centro di Orientamento e Tutorato – Liceo Scientifico “G. Marinelli”

 

PER NON PERDERE LA BUSSOLA ALL’INTERNO DEL “QUADRO”

ORIENTAMENTO E APPRENDIMENTO

Corso di Formazione

intorno al “Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue”

20 SETTEMBRE – 23 NOVEMBRE 2006

 

Problem Solving Orientativo

sulla Linguistica

a cura di costanza travaglini

Griglia di osservazione del lavoro individuale

Gruppo………………

Nome e Cognome………………………………………………

Area

Elementi osservabili

Osservazioni

Aspetti cognitivi

 

percezione (lettura analitica/sintetica, passaggio di modalità…)

 

 

 

 

 

attenzione

 

 

 

 

applicazione del noto all’ignoto

 

 

 

 

 

generalizzazione

 

 

 

 

interpolazione

 

 

 

 

approccio logico lineare o trasversale

 

 

 

 

Uso di

Strategie Cognitive

capacità di spostare il punto di vista

 

 

 

capacità di migliorare la rappresentazione del problema

 

 

 

capacità di attivare e usare risorse personali

 

pianificazione

 

 

Uso di Strategie Meta-cognitive

controllo

 

 

auto-osservazione

 

 

riflessione su modalità di azione o di comunicazione

 

eventuale esplicitazione della modificazione di un approccio

 

competenze “esistenziali”

emozioni

 

 

 

consapevolezza

 

 

motivazione (noia, guarda orologio, concentrazione…)

 

 

 

atteggiamento (apertura, disponibilità, svogliatezza, sicurezza…)

 

 

aspetti della personalità

 

 

 

stili cognitivi

(es:olistico/analitico/sintetico;convergente/divergente)

 

 

 

 

 

 


 

 

Progetto di Collaborazione Università-Scuola

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ORIENTAMENTO E APPRENDIMENTO

Corso di Formazione

intorno al “Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue”

20 SETTEMBRE – 23 NOVEMBRE 2006

 

Problem Solving Orientativo

sulla Linguistica

a cura di costanza travaglini

Griglia di osservazione

del lavoro di gruppo

 

Gruppo…………………

Area

Elementi osservabili

Osservazioni

Aspetti relazionali e comunicativi

capacità di ascolto reciproco

 

 

 

capacità di chiarirsi le idee insieme, di chiedere e darsi aiuto

 

 

 

Capacità di rispettare i turni di parola

 

 

 

 

capacità di rintracciare informazioni tramite un’esplorazione comune del terreno

 

 

 

 

capacità di trovare un accordo (chiarimento posizioni e ruoli individuali; lavoro confuso e/o conflittuale…)

 

 

 

 

presenza di un leader

 

 

 

Uso di

Strategie Cognitive

capacità di spostare il punto di vista comune

 

 

 

capacità di migliorare la rappresentazione del problema

 

 

 

capacità di attivare e usare risorse

 

 

 

pianificazione

 

 

 

 

Uso di Strategie Meta-cognitive

controllo

 

 

auto-osservazione

 

 

riflessione su modalità di azione o di comunicazione

 

eventuale esplicitazione della modificazione di un approccio

 

competenze “esistenziali”

emozioni

 

 

 

consapevolezza

 

 

motivazione

 

 

 

atteggiamento (apertura, disponibilità…)

 

 

aspetti delle personalità

in relazione con gli altri

 

 

 

 


 

 

 

Progetto di Collaborazione Università-Scuola

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PER NON PERDERE LA BUSSOLA ALL’INTERNO DEL “QUADRO”

ORIENTAMENTO E APPRENDIMENTO

Corso di Formazione

intorno al “Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue”

20 SETTEMBRE – 23 NOVEMBRE 2006

 

Problem Solving Orientativo

sulla Linguistica

a cura di costanza travaglini

 

Griglia di auto-osservazione

 

Elementi osservabili

Osservazioni

Come percepisco il problema che ho scelto di affrontare?

Che modalità uso per affrontarlo?

 

 

 

 

Faccio fatica a fare attenzione a quanto mi si chiede o no?

Da cosa lo noto?

 

 

 

 

Mi riesce facile applicare ciò che conosco alla soluzione di questo problema?

Se sì cosa  mi è venuto in mente di noto?

 

 

 

 

Mi è facile o naturale passare dal particolare al generale?

Da cosa lo noto?

 

 

 

 

Sono capace di riempire le informazioni mancanti?

Con quale velocità?

 

 

 

 

Tendo ad affrontare il problema in modo lineare o trasversale?

Da cosa me ne accorgo?

 

 

 

Mi riesce naturale spostare il mio punto di vista?

Come lo vedo?

 

 

 

Sono riuscito a/mi riesce semplice migliorare la rappresentazione del problema?

Da cosa lo noto?

 

 

 

Quali risorse personali sto usando/ho usato?

 

 

 

Ho pianificato il lavoro?

 

 

Come controllo il mio operato?

 

 

 

Mi riesce facile auto-osservarmi?

Perché?

 

 

 

Riesco a riflettere sulle mie modalità di azione o di comunicazione? Con che facilità? Mi devo sforzare molto?

 

Mi sento in grado di esplicitare la modificazione di un mi approccio standard ai problemi? Se sì la esplicito.

 

 

 

 

Che emozioni ho provato e in che occasione?

 

 

 

 

Mi sento consapevole di ciò che accade in me? Fino a che punto?

 

 

 

Mi sento motivato al lavoro?

 

 

Che atteggiamento penso di avere (apertura, disponibilità…)

 

 

Quali aspetti della mia personalità credo si siano manifestati?

 

 

 

 


 

 

Progetto di Collaborazione Università-Scuola

Centro di Orientamento e Tutorato – Liceo Scientifico “G. Marinelli”

 

PER NON PERDERE LA BUSSOLA ALL’INTERNO DEL “QUADRO”

ORIENTAMENTO E APPRENDIMENTO

Corso di Formazione

intorno al “Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue”

20 SETTEMBRE – 23 NOVEMBRE 2006

 

Problem Solving Orientativo

sulla Linguistica

a cura di costanza travaglini

 

Questionario sul PSO

 

Modalità

Ho affrontato il problema a tavolino?

q    

q     No

 

 

Come?

 

 

 

 

Ho analizzato i materiali messi a disposizione?

q    

q     No

 

 

 

 

Ho utilizzato il computer?

q    

q     No

 

 

 

 

Per fare che cosa?

 

 

 

 

Ho utilizzato Internet?

q    

q     No

 

 

 

Ho analizzato il problema con attenzione?

q    

q     No

 

 

 

Mi premeva soprattutto la soluzione e sono andato/a di corsa, ma poi ci ho ripensato?

q    

q     No

 

 

RISORSE PERSONALI

Ho cambiato procedura

q    una volta

q    più volte

q    mai

 

Sentivo bisogno di aiuto

q    

q     No

 

 

 

Ho studiato le risorse disponibili e ho pianificato la strategia per risolvere il problema

q    

q     No

 

 

 

Sono stata/o sicura/o della soluzione che avevo trovato da solo, fino al momnto del lavoro di gruppo

q    

q     No

 

Mi sono sentita/o spesso insicuro/a di quello che pensavo e dicevo in gruppo

q    

q     No

 

 

 

 

Ho perseverato nell’uso della stessa procedura, pur non convincendomi del tutto

q    

q     No

 

 

 

 

Penso di aver attinto alle seguenti mie caratteristiche personali:

q     Attenzione

q     Autostima

q     Capacità strategiche

q     Competenze linguistiche

q     Creatività

q     Curiosità

q     Impegno

q     Intelligenza

 

q     Intuito

q     Memoria

q     Metodo

q     Modificabilità

q     Pazienza

q     Pregiudizi

q     Senso estetico

q       Tenacia

LAVORO DI GRUPPO

 

Ho rivisto le mie idee quando mi sono confrontato con i compagni

q    

q     No

 

 

 

La discussione con i compagni mi è stata utile per chiarirmi le idee

q    

q     No

 

Confrontandomi con i compgni ho sentito che le mie strategie funzionano

q    

q     No

 

Discutendo con i compagni ho capito quanto sia importante saper controllare il proprio operato

q    

q     No

IN CONCLUSIONE ATTRAVERSO IL PSO SENTO

Di aver compreso qualcosa di nuovo di me

q    

q     No

di aver chiarito un poco il tipo di competenze richieste per una facoltà di tipo linguistico/umanistico

q    

q     No

di aver chiaro il ruolo delle competenze linguistiche nella capacità di risolvere problemi

q    

q     No

di aver compreso che la capacità di risolvere problemi ha una sua funzione scientifica in ogni campo disciplinare

q    

q     No

Ritengo positiva l’esperienza del PSO?    ¨¨No

Quali aspetti del corso Orientamento/Apprendimento mi sono tornati utili?

 

 

 

 



[1] Da non confondersi con i “saperi essenziali” (detti anche “minimi” o “irrinunciabili”), i nuclei fondanti “caratterizzano la struttura, anche epistemologica, delle discipline: concetti fondamentali che ricorrono in vari luoghi di una disciplina e hanno perciò valore strutturante e generativo di conoscenze”. In: D’Alfonso R., Una filosofia per i nuovi curricoli della scuola riformata, in Colombo A., D’alfonso R., Pinotti M., 2001, “Curricoli per la scuola dell’autonomia. Proposte della ricerca didattica disciplinare”, La Nuova Italia, Milano. Per Adriano Colombo (2001, cit.) alla parola “discipline” sarebbe opportuno sostituire la parola “materie”, in quanto i nuclei fondanti “sono fondanti dell’apprendimento” (pag. 33) e quindi si dovrebbero allargare dallo statuto epistemologico-disciplinare anche a quello didattico.